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“De Beata Maria Virgine” (la pace del cielo), inno del XII secolo

Castra coeli dum transcendo,
mente pura dum perpendo,
quae sit pax secura, Maria!

Velum templi clam despexi,
pacis archam te conspexi,
dulcis creatura, Maria!

O res lata, moestis grata,
nostrum genus et cognata,
dispensatrix pacis, Maria!

Turbulentos consolaris,
fluctus sedas saevi maris *
et tranquillum facis, Maria!

Ergo, coeli lumen clarum,
de thesauro ** pacis parum
coelica inclina, Maria!

Servi tui fluctuamus,
veni, veni, clamitamus,
tempus est, festina! Maria!

Mentre trascendo ai campi del cielo, soppeso con mente pura che sto in pace sicura, Maria!

Ho disprezzato in segreto il velo del tempio, ti ho contemplato arca di pace, dolce creatura, M.!

O cosa vasta, amata dagli afflitti, dispensatrice di pace alla nostra famiglia e ai parenti, M.!

Tu consoli i turbolenti, calmi le onde del mare in tempesta* e le fai diventare tranquille, M.!

Perciò, splendore del cielo, abbassa qualcosa di divino dal tesoro** della pace, M.!

Noi tuoi servi fluttuiamo: vieni, vieni, gridiamo a voce alta, è l’ora, sbrigati! M.!



Da F. J. Mone, Hymni latini ..., 1854, 557. Del XII secolo a Gratz con i neumi (notazione).

* I peccati sono come un mare in tempesta. A questo proposito Maria fu chiamata àncora dai Greci e quindi questa sua immagine è antica.

** Siamo diretti alle ricompense eterne del tesoro celeste, che possiamo ottenere abbandonate le cose illecite di questa presente vita, e i piaceri che contaminano le anime degli uomini con la dolcezza più perniciosa (Lattanzio, IV secolo).


Traduzione di Paola Ircani Menichini, 17 marzo 2023.
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